Wednesday 26 May 2010

App your life


C'è l'App che ti ricorda dove hai parcheggiato la macchina, quella per giocare a briscola, quella che ti dà consigli di stile, quella per suonare uno strumento, quella per leggere il giornale, quella per gli acquisti, quella per tenere sottocontrollo i bambini a casa, manca solo quella che stira i vestiti e quella che va a riprendere i bambini a scuola. La vita nelle 'mani' di un telefono. Non c'è più bisogno di uscire di casa, non più la fatica delle buste delle nostre compere, non abbiamo più la memoria, ricordare impegni e compleanni, nelle borsette sono sparite le care vecchie agende. Affidiamo tutti noi stessi al telefonino. E nasce così una generazione di pigri che preferisce chattare su Facebook più che prendersi un sano caffè con un amico. E uno, sottolineo, non quei duemila che compaiono sulle pagine del nostro social network che sanno tutto di te, cosa pensi, chi baci, chi è tuo fratello, qual è il tuo vicino di banco e sanno anche la tua ideologia politica e religiosa e riescono anche a monitorare la tua situazione sentimentale, che sia una sveltina o una relazione con tanto di brillocco all'anulare. Ma quanti sanno qual è il tuo colore preferito?Quanti sanno cosa sognavi di diventare 'da grande'? Quanti sanno cosa tieni nascosto nel sottofondo dell'armadio? Pochi lo sanno, vi rispondo io. Il fatto è tutti credono di sapere tutto di te, perchè stiamo diventando un'unica comunità in cui ognuno cerca di essere ciò che non è, solo per livellarsi a tutti gli altri, non ci si dedica a niente, non esistono gli hobby. Siamo impegnati a spiare gli altri e a comprare nuove app, e ci perdiamo il tramonto, e nessuno si sveglia più' all'alba per comprare i cornetti caldi, e se indossi una veletta o hai un foulard a fiori o se sei un uomo con la borsa, o se preferisci una gonna a vita alta invece dei monotoni jeans, allora sei fuori dalla società, sei uno sfigato perchè non ti adegui alla società e non devi far altro che vergognarti.
Prendiamo mio fratello. Ciuffo davanti agli occhi di capelli piastrati e conseguentemente bruciati, cintura borchiata, Eastpack nero disegnato con la scolorina, pantaloni a metà pupù ..."come se se la fosse fatta sotto" (la saggia mamma). E perchè è diventato così, da bimbo biondo con il caschetto e il gilet? Perchè i suoi coetanei vestono così, perchè internet propone ragazzi così, perchè i cantanti vestono così, perchè se non veste così non avrà un amico che gli si avvicina (sarà vero?!). Allora continuo a ripetere... Meglio avere un amico ma vero, che duemila di cui a malapena ricordi il nome e che ti conoscono solo per il tuo avatar.
Sai cosa? Vado a prepararmi, perchè poi devo vedermi con un paio di amiche. Un paio, sì, ma le migliori!

xoxo
A.

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